Il Comitato pro disoccupati e pro operai in genere
Nell'agosto del 1914 la Società generale operaia si fece promotrice di un comitato cittadino che studiasse come affrontare , a poche settimane dall'inizio della prima guerra mondiale, "le non liete condizioni che la crisi europea và preparando anche da noi [nella città di Lodi] ad ogni classe sociale ma in modo particolare alla classe operaia".
Il Comitato, in cui erano rappresentate la Camera del lavoro, tutte le società del mutuo soccorso cittadine, la Congregazione di carità, l'Associazione contro l'accattonaggio, l'Ufficio di Collocamento dei contadini, il Panificio cooperativo, gli istituti di credito locali (la Banca Mutua Popolare Agricola di Lodi, il Banco Credito Commerciale ed il Banco S. Alberto), la Camera di Commercio, il Consorzio Agrario doveva provvedere, spiegò il presidente, "a sollecitare lavori che diminuiscano la disoccupazione, ad acquistare frumento per poter dare nel prossimo inverno il pane alla classe più disagiata al prezzo di costo attuale, ad acquistare legna ad analogo scopo, a risolvere le difficoltà che alcuni operai potranno incontrare nel pagamento della pigione, soccorrendo a questa ed altre necessità".
Il Comitato si mosse con dinamismo suscitando consenso e l'approvazione dei lodigiani "funzionò ottimamente – ricordano le cronache del tempo – distribuendo frumento, pane , pasta e farina a prezzo mite e gratuitamente ai poveri. Venne pure concessa ai soci e non soci indigenti una notevole quantità di legna per il riscaldamento".