Eia Eia Alalà
Molto ricco l'apparato iconografico, assolutamente inedito, che ripropone quattro caricature che ritraggono ben sei personaggi appartenenti ai partiti politici più conosciuti del momento (i dirigenti fascisti Achilli, Moroni e Cella; i socialisti Archinti, sindaco di Lodi, e Campanini, deputato del Lodigiano; ed il leader dei cattolici Molinari) e ben undici vignette che rappresentano situazioni, più o meno tragiche, di quegli anni.
Accanto alla riproduzione dei manifesti del tempo, riferiti soprattutto alla marcia su Roma, vengono pubblicate alcune fotografie, realizzate ed elaborate da Pasqualino Borella, che ci restituiscono intatta l'atmosfera dell'intero periodo.
Oltre alla documentazione conservata negli archivi (Archivio comunale di Lodi, Archivio di Stato di Varese, Archivio centrale dello Stato - Ministero degli Interni, Archivio della Corte d'Appello di Milano e Archivio storico della Società generale operaia di m. s. di Lodi) ed alla corposa bibliografia richiamata nelle note ai testi, la ricerca si è estesa anche e soprattutto alla stampa locale e lombarda di tutte le tendenze politiche: cattolica, socialista, comunista, fascista, nazionalista, democratica, liberale ecc.
Sono state consultate ben 16 testate pubblicate negli anni compresi fra il 1913 ed il 1947 (soprattutto il 1919, 1920, 1921 e 1922) per un complessivo di circa 9.000 numeri di giornale.
Questo l'elenco :
"Rococò. Giornale" (relativamente agli anni 1913, 1919,1920,1921,1922 e 1923); "Il Popolo d'Italia" (relativamente agli anni 1919 e 1921, nonché l'Annuario fascista de "Il Popolo d'Italia, 1940 -- anno XVIII); "Il Fascio popolare" (1919); "Il Giornale della Provincia milanese" (1919 e 1920); "La Battaglia Socialista", (1919 e 1920); "Corriere dell'Adda" (1919, 1920, 1921, 1922 e 1986); "Il Cittadino" (1919, 1920, 1921 e 1922); "La Difesa" (1919, 1920, 1921 e 1922); "La Cooperazione italiana" (1921); "Fanfulla da Lodi" (1921 e 1922); "Voce comunista" (1921 e 1922); "L'Unione" (1921, 1922, 1924, 1926 e 1927); "La Patria di Fanfulla" (1924); "Il Popolo di Lombardia" (1922, 1923 e 1929); "Il Popolo di Lodi" (1930, 1933, 1934, 1935, 1939 e 1941); ed "Il Po" (1947).
Aperto da una premessa che ricorda l'amicizia fra Enrico Achilli e Benito Mussolini, nonché i rapporti di quest'ultimo con Lodi, il volume racconta gli anni che portarono alla nascita del Fascismo a Lodi e nel Lodigiano.
Seguono poi alcuni argomenti (quasi tutti poco conosciuti) che tracciano il profilo sociale delle squadre d'azione (con le memorie inedite di uno squadrista della "Enrico Toti"); la mobilitazione del 28 ottobre 1922 (nei suoi riflessi lodigiani e attraverso le cronache pubblicate da tre diverse testate: la filofascista "L'Unione", la cattolica "Il Cittadino e la socialista "La Difesa"); i quadri del Partito Nazionale Fascista (poco meno di 1.500 nomi di dirigenti fascisti di Lodi e di quasi tutti i paesi del Lodigiano contribuiscono a definire il quadro del fascismo nel territorio) ed il ruolo ed il posto delle donne nel Ventennio.
Due capitoli sulla toponomastica cittadina (l'istituzione delle vie Giovanni Marazzina e viale 28 ottobre, nonché piazza Italo Balbo, sostituite con altri nomi alla caduta del Regime) e sulla posa delle lapidi volute dal Fascio lodigiano che ricordavano le memorie del Ventennio (sulla casa di corso Roma, 46 [a Lodi] ove ebbe sede negli anni 1921 e 1922 il Fascio lodigiano di combattimento ed alla Villa Chiosino [alla periferia della città], dove si trovava il Comando delle Squadre d'Azione nei giorni della Marcia su Roma) chiudono il volume.
Il ricavato del libro, concorrerà a finanziare il progetto di ricostruzione della "Casa" della Società operaia di Lodi.